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LAPRIMAVERA

LA MOZIONE FRANCESCHINI

23 Marzo 2009 , Scritto da cesare pisano Con tag #POLITICA

La mozione di Franceschini, votata dalla Camera, che prevede di alleggerire il Patto di stabilità dei Comuni per una ripresa degli investimenti, è stata letteralmente svuotata dal governo, che ha diminuito di molto lo stanziamento di alleggerimento del Patto di stabilità con gli Enti locali.

 

Non può bastare la cifra che questa maggioranza, espressa da un governo miope, vuole stanziare per impattare la crisi e ridare ossigeno alla politica ed alle scelte degli Enti locali.

 

La stima di 200 milioni è irrisoria e certamente costringerà i Comuni e le province ad una stasi pericolosa, che farà sentire i suoi deleteri effetti tra non molto.

 

Infatti, Andrea Lulli, capogruppo del Pd in commissione Attività produttive, ha dichiarato che:

 

 “Non si capisce poi che cosa significhi e a cosa si riferisca un finanziamento di un fondo di ben 400 milioni di euro per non meglio specificate 'attività celebrative', inserito in un emendamento del relatore".

 

E’ evidenti come le attività celebrative abbiano la priorità su problemi più urgenti.

 

Quindi, l’obiettivo di sblocco degli investimenti da parte dei Comuni ed i pagamenti alle imprese da parte delle Province, non potrà essere possibile.

 

Ovvero, per attuare il Patto di stabilità si sposta Il reperimento delle risorse sulle casse delle Regioni, che, con le attuali possibilità, dovrebbero sostenere gli Enti locali.

 

Decisioni leggere, che non tengono conto dell’importanza di dovere uscire  dalla crisi a cominciare, proprio, dagli Enti locali, dal territorio e dagli spazi, ove i bisogni dei cittadini hanno inizio ed ove le richieste occupazionali resteranno a livello di aspettative frustrate.

 

Diciamo che il governo si sconfessa di quanto accaduto alla Camera; l’approvazione dell’emendamento presentato dal PD da parte dei deputati della maggioranza era un impegno verso la direzione giusta; avere disconosciuto l’approvazione, con una decisione governativa contraria, di svuotamento dei contenuti proposti, si pone come incapacità prospettica alla vera soluzione dei problemi degli Enti locali; è come se si girasse sempre intorno ad un punto, senza la capacità reale di sapere smuovere le acque; acque che restano a stagnare in un limbo di sofferenza.

 

Se non vengono sbloccati i pagamenti alle imprese, che, di già, hanno consegnato i loro lavori, non ci potrà essere un investimento di capitali; questo significa che su queste imprese non pagate graverà l’ombra della crisi, che anzicchè essere affrontata e risolta, resta in un impasse ingiustificato.

 

Pare che lo sblocco si aggirerebbe sui 200 milioni a fronte di circa sei miliardi, nel caso che l’emendamento Franceschini, approvato alla Camera, venisse attuato.

 

Ai rappresentanti del Partito Democratico resta di ripresentare un sub-emendamento per correggere l’intervento sul decreto legge, del governo; manovra che apporterebbe circa 1,5 miliardi circa agli Enti e permetterebbe alle Regioni il pagamento delle imprese creditrici ed ai Comuni maggiori investimenti.

 

Questo governo ritornerà sui suoi passi?

 

In caso contrario è palese la paura di dovere approvare i suggerimenti e le proposte del PD, che in questa fase sta dimostrando un atteggiamento favorevole e vicino ai reali bisogni dei cittadini, sconfessando il fare demagogico e di poca sostanza di quanti credono che la politica sia una specie di optional su cui basare l’azione……diciamo politica!!

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