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poesia
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RIPULLULA L’ULTIMA ONDA
LO SGUARDO LONTANO ASSORTO SULL’INFUOCATO ROSSO CHE S’IMMERGE NEL PALESE CLAMORE DEL TEMPO IMMAGINO NUOVI STRATI E DIMENSIONI RIPULLULA RUMOREGGIANDO L’ULTIMA ONDA RIMESCOLANDOSI NUOVA LESTA S’ALZA LA BIANCA ALA E NEGLETA S’ALLONTANA A TROVAR RIFUGIO...
COME RELITTO SOPRAVVISSUTO ALLA TUA LUNGA NOTTE
AL SORGERE DEL MATTINO COME RELITTO SOPRAVVISSUTO ALLA TUA LUNGA NOTTE TI RIVERSI INCERTO E BARCOLLANTE SULLE RILUCENTI STRADE DI GIALLASTRO AURORALE STENTI A RADDRIZZAR LA SCHIENA CHE INSIDIA LA POSTURA E DAL MARE S’AVANZA L’ UMIDO ODORE SALMASTRO MENTRE...
CHI SEI UOMO CHE UCCIDI ANCORA
REITERANDO LA CONSUETA MIMICA DEL RISVEGLIO MATTUTINO MI RIVEDO SCARNO NEI RIFLESSI ARGENTATI E COME SU TRAMPOLI INCEDO SULLA SELCIATO SFERZATO DAI PRIMI REFOLI AUTUNNALI UN FREMITO MI CORRE E L’INCERTO PASSO CEDE AI PRIMI RAGGI UN SILENZIO INNATURALE...
VUOTO CONTENITORE DEL NULLA CHE OLTREPASSI IL DATO
AVVOLTO DA TENEBRE DENTRO UNA TETRA NOTTE DI TEMPESTA QUANDO LA PECE E’ ROTTA A TRATTI DA SAETTE FULMINEE GRIDA L’ANIMA E PREME LA FORMA IN UN ANELITO SUPREMO COME BALUARDO INCESTUOSO PER EFFIMERI PENSIERI DI MORTE VUOTO CONTENITORE DEL NULLA CHE OLTREPASSI...
SI DILEGUA IL SOGNO AD OGNI SERA
LA DIAFANA LUCE DEL MORENTE SOLE NEL TARDO POMERIGGIO INONDA IL PRATO ACCAREZZANDO LIEVE LE GOCCIOLE TARDIVE LA TUA ARCANA PRESENZA INDUGIA INSINUANDO LA VISIONE TRA LA FLAGRANZA DEL GELSOMINO NOTTURNO CHE ESALA OLEZZO UN SUSSULTO AVVERTE LA VISITA E...
SIMULACRI DI CARTA NEL VENTO FORTE DELLA LIBERA COSCIENZA
RISCHIARA IL CIELO DEBOLMENTE LA LUNA E SPANDE IL SUO VELO BALAUSTRATA DI ARIA ALGIDA NELLA NOTTE CHE PENETRA I CUORI MEMORIE ANTICHE SILLABATE AL RITMO DELL'INFAUSTO TEMPO NELL' USITATO DIVENIRE NON CURI L'OMBRA CHE PRECEDE IL PASSO MITI VETUSTI TENTANO...
SIMULACRO DI FALSI DEI
Anima solitaria fuggi e nella ricerca tace il grido Fiumi colli mari cornici al tuo anelito incompiuto Smorzi l’azione nell’auscultare notturno da lontano un segno nel buio denso dell’anima inquieta simulacro di falsi dei saldato all’antica idea icona...
LO SPETTATORE E IL NAUFRAGO
Accovacciato sulla sabbia dorata a lambire l’acque Là dove l’azzurro cupo sfiora il cielo uno strano oscillare Agita l’onda e scuote il legno saetta la bianca ala Di gabbiano solitario volteggio ignaro a mirar la tolda Il mare si gonfia il legno immerge...
TREMA LA TERRA
Una tetra tristezza sommerge l’anima nel notturno gelo Rimbomba la terra al sisma maledetto e crolla la pietra Istante inatteso nell’argenteo lunare algido velo di morte Avvolgi i figli in un sudario fatale eco di polvere spazzata Macerie rovine tragicità...
LA COSCIENZA MUORE
Bruisce lentamente la gocciola ad infradiciare i tetti S’attarda l’ala irrequieta a lambire il leggero refolo Occhi tristi concentrano il dato vuote scatole di sempre Annuncia il rintocco e spande la nota su la campagna La tasca vuota l’arnese arrugginito...
