LO SPETTATORE E IL NAUFRAGO
Accovacciato sulla sabbia dorata a lambire l’acque
Là dove l’azzurro cupo sfiora il cielo uno strano oscillare
Agita l’onda e scuote il legno saetta la bianca ala
Di gabbiano solitario volteggio ignaro a mirar la tolda
Il mare si gonfia il legno immerge la prua energie disperse
Inane a piegar l’evento che ineluttabile abbatte il dato
S’apre l’onda a sommergere la nave scricchiolio finale
Naufragio annunciato a spettatori ignari d’esistenze eroiche
Osserva e gode lo spettatore non della fine altrui
Ma del sapersi asciutto in pace nella sua bonaccia
Il cor s’allegra di un’armonia vissuta lontana dal naufragar
Bagnata l’ala stanco il volo approda e ride lo spettatore
Il tempo ti ha scosso a nuove cose mummificata esistenza
Naufragio di donne bambini e una lagrima sul volto a mutar lo stato
Non più spettatore dell’altrui sventura ma cosciente naufrago
Solitario nell’immensa distesa vai a respirare l’evento che ti domina
Cesare Pisano
Martedì 21 aprile 2009