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LAPRIMAVERA

IL PARTITO DEMOCRATICO ALLE EUROPEE IN UN GRUPPO NUOVO ICOMPOSTO DA SOCIALISTI E DEMOCRATICI

4 Giugno 2009 , Scritto da cesare pisano Con tag #POLITICA

E' la notizia di oggi; ed è la linea che io ho sempre sostenuto:  nel Parlamento europeo il Partito Democratico non si sarebbe dovuto fondere con il PSE, perché non è un Partito solo socialista, ma riformista; un Partito che spazia dentro un elettorato che va dalla destra popolare o liberale o democratica, che non si riconosce nei valori della destra, alla sinistra socialista matura e pronta, per gestire le riforme col metodo della democrazia.

Franceschini ha partecipato, tempo fa, a Valparaiso in Cile, ad un Congresso mondiale di tutti i leaders dei Partiti progressisti e riformisti, in cui era presente Obama, in rappresentanza del suo Partito Democratico, per unificare una linea comune la cui azione potesse svolgersi congiuntamente negli spazi politici propri.

Da tempo i responsabili del PD avevano trovato un accordo, nel loro interno, solo di maggioranza, per produrre insieme ai socialisti europei il progetto; ad aiutare Franceschini è stato Piero Fassino.

Dall'accordo con i Partiti Socialisti europei, non ancora ufficializzato, ma già dichiarato, a Porta a Porta da Franceschini, e reso pubblico, in questo momento, si evince che il gruppo comprenderà socialisti e democratici e che non si chiamerà gruppo PSE, ma gruppo riformista o progressista;.

E' un fatto storico di eccezionale importanza; preso atto della fine di tutte le ideologie; preso atto che le rivoluzioni armate per l'abbattimento del sistema capitalista non sono realizzabili, ammesso, che qualche volta lo siano stati, si evince che i Partiti socialisti si trasformeranno in progressisti e riformisti; questo permetterà al Partito Democratico statunitense di Obama, di potere partecipare ai prossimi summit mondiali dei Partiti progressisti.

La nuova realtà politica mondiale, la globalizzazione, le crisi economiche, il capitalismo selvaggio, il terrorismo, l'immigrazione, la povertà e la miseria, sono i temi reali da affrontare; essi rientrano nell'idea di riforme e di progresso, che si avvalgono di idee di provenienza sociale diversa, ma che tendono ad uno sviluppo condiviso delle problematiche sociali; con soluzioni democratiche sganciate da tutti i retaggi del passato, tempo storico in cui lo scontro ideologico frammentava il sociale, in lotte importanti, ma senza possibilità alcuna di potere raggiungere il potere ,attraverso le elezioni, per la paura dei ceti moderati di aderire ai Partiti di massa proletari socialisti.

Non dimentichiamoci che Berlusconi ha impostato la campagna elettorale, troppo spesso, sui temi del comunismo, per indicare una centro sinistra, a suo dire, becero,

Franceschini ha convinto i responsabili del PD, ex DS e Popolari, ma non sembra sia riuscito a convincere la componente Margherita, che fa capo a Rutelli e Bianco, che non si trovano d'accordo.

Franceschini ha rilasciato la sua dichiarazione ai giornalisti: " Io ho visto quasi tutti i leader dei grandi partiti europei riformisti, da Gordon Brown a Zapatero, e siamo a un passo dalla soluzione migliore. Vale a dire dalla formazione di un gruppo che sia l'alleanza tra socialisti e non socialisti, una casa che metta insieme tutte le forze riformiste europee". 

E' l'attuazione del progetto iniziale di Walter Veltroni, quello di un gruppo che non si fondesse con i socialisti, ma rimanesse autonomo; un gruppo intorno a cui si sarebbero dovuti associare coloro che ricoprivano l'area progressista; e così sembra che sarà.

Pochissimi avevamo compreso l'importanza storica di quel passaggio e di quella prospettiva; moltissimi coloro che addossavano al PD l'incapacità di sapersi collocare in Europa; e non solo da destra, ma, soprattutto elettori di sinistra.

Una rivoluzione, che guarda verso il suo passato storico glorioso, non lo cancella e lo riconosce come fondamentale, come periodo che ha visto il trionfo di lotte proletarie tradotte in leggi; ma, oggi, in una realtà multiculturale, è più reale avere un'idea riformista e progressista della politica.

Certamente, come al solito, non si guarda in prospettiva, ma si resta ancorati al " particolare ", all'interesse immediato, invece, è tempo di allargare la coscienza verso una diversa prospettiva che sia il riflesso , non solo delle problematiche moderne, ma dei reali bisogni del cittadino; non ultima l'importanza di saldare lo iato, che una certa politica basata sulle divisioni ha fatto sua; è tempo che il popolo italiano si possa unificare, allo stesso modo come è capace di vivere e di rapportarsi nel sociale con idee diverse; infatti, una certa politica divide là dove i cittadini, o per amicizia, o per lavoro, o per altro si uniscono in rapporti duraturi; è tempo di pace e di collaborazione; tutti insieme.

E' il tempo storico del Partito Democratico e del suo essere riformista e progressista.  


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