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LAPRIMAVERA

ULTIMISSIMI GIORNI DI CONFUSIONE PER UN COPIONE GIA’ SCRITTO

8 Dicembre 2010 , Scritto da cesare pisano Con tag #POLITICA

Di Cesare Pisano

Fini-Casini-Bersani.jpgIn tutti gli spazi televisivi e su tutti i media ed i blog non si fa altro che discutere ed ipotizzare soluzioni, anche, fantapolitiche, in tutte le salse; la speculazione delle notizie sale in sussulti mai omogenei e chiari, ma tali da confondere ed impaurire la massa di quanti vogliono l’immediata caduta dei berluscones.

Nel disegno delle opposizioni è prevista la caduta, ma, nelle migliaia delle ipotesi, si crea sempre il piccolo spazio per un galleggiamento, che durerebbe un semplice  battito di ali di farfalla.

Che Bocchino sia andato dal Presidente Berlusconi per cercare scampoli impossibili di una politica, ormai, lacerata, nel tentativo, solo politico e di formalità, per dimostrare che la caduta non dipende dal loro tradimento, ma, dall’incomprensione dell’ex-maggioranza, lascia il tempo che trova, perché basterebbe la risposta del Premier, allungata alle 24 ore per “ pensarci “, che dimostra una reale impossibilità di qualunque tipo di dialogo tra i due duellanti.

Il Presidente vuole restare per governare come tutti, ormai, sappiamo e nella sua mente non passa e non passerà mai “ l’insana idea “ di doversi dimettere di sua iniziativa.

Vuole essere sfiduciato, per poi, impostare la sua campagna elettorale sul concetto del tradimento, dei traditori e degli inciuci.

I finiani fintano un’insistenza a salvare il salvabile, ma, lo presentano reiteratamente, con delle forti condizioni, che si radicano su quel loro comportamento determinato che li ha condotti alle forti critiche, all’espulsione ed alla formazione di FLI e che nella realtà e nella logica delle cose politiche, significa che sanno di fare buchi nell’acqua, ma, che tentano lo stesso, per dimostrare, alla massa dell’elettorato, che il tradimento non derivi dalle loro scelte; scelte che mirano semplicemente a salvare il PDL dall’antidemocrazia monolitica e dal potere personale, per trasformalo in un grande Partito moderato liberale, di tipo europeo.

E non solo; ma il discorso finiano ha aperto le porte ad altre soluzioni di tipo terzo poliste, determinate a sconvolgere l’assetto bipolare ed a spostarlo politicamente, a loro vantaggio, nel senso della gestione calcolata della crisi politica.

Al PD si sono aperte aspettative nuove, che, nel temporeggiamento di Bersani hanno agevolato la ribellione finiana.

Nella realtà delle cose si sono raggiunti due obiettivi: la confusione dell’elettorato e le posizioni formalmente pacifiste dei duellanti, che, nella realtà, invece, preparano lo scontro finale, che dovrebbe arrivare alla resa dei conti, nello spazio pubblico e teatrale del Parlamento, tra qualche giorno.

Un copione, fintato, ma partecipato ed eseguito alla perfezione e che porterà alla caduta inevitabile e scontata della ex-maggioranza.

Probabilmente, l’unico vero dubbio, non completamente perfezionato nel disegno, sarà il prosieguo della legislatura, attraverso un Governo a tempo, ovvero, le immediate elezioni…

Occorre aspettare il giorno 15 di dicembre del 2010 e le decisioni di Napolitano..

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